Il respeaking interlinguistico

Sperimentazioni per una evoluzione della sottotitolazione in diretta.

 

Sperimentazione

La parte più difficile, ma senza dubbio la più interessante della ricerca, è stata quella della sperimentazione. La sperimentazione ha coinvolto un professionista esperto sia nel respeaking intralinguistico sia nell'interpretazione simultanea francese-italiano e due interpreti di simultanea francese-italiano professionisti, quattro editor, un suggeritore dell'editor in tempo reale con conoscenza della lingua francese e un supervisore a capo dell'esperimento. Le prove consistevano in sei trasmissioni francesi di vario genere e di diversa durata (dai 2 ai 15 minuti) registrate direttamente dalla televisione nazionale e già sottotitlate tramite respeaking intralinguistico. L'esperimento si è svolto in due tranche nel mese di settembre 2011 presso la sede dell'I.S.P. (Istituto Stenodattilo Professional s.r.l.) di Giulianova, fornitore di sottotitoli in tempo reale tramite stenotipia e tramite respeaking. Perché l'esperimento fosse il più possibile realistico, si è provveduto a creare delle condizioni simili a quelle in cui i rispeaker si sarebbero trovati in una situazione di lavoro reale.
Dato il carattere pioneristico dell'esperimento, i due rispeaker della prima tranche si sono trovati a dover affrontare una sfida di questo tipo per la prima volta in assoluto, senza una formazione apposita e senza potersi preparare ed esercitare su video simili. Per questo motivo, ciascun partecipante all'esperimento ha ricevuto, con un giorno di anticipo, i glossari contenenti, per ogni testo, i tecnicismi, i nomi propri e tutte le parole (italiane o straniere) non contenute nel vocabolario del software di riconoscimento del parlato. Così facendo, si è sostituito il lavoro di ricerca terminologica e aggiornamento del software che un qualsiasi rispeaker, conoscendo le peculiarità e gli argomenti del programma, realizza prima del lavoro di sottotitolazione in tempo reale. Il giorno stesso dell'esperimento si è provveduto quindi al caricamento all'interno del software dei termini non presenti nel vocabolario. A ogni rispeaker è stato chiesto di rispeakerare il materiale in tempo reale in italiano. Prima di ogni registrazione si è fornita una breve descrizione del programma e tra una prova e l'altra sono state fatte delle pause. Una volta finita la sperimentazione in diretta, si è chiesto di sottotitolare nuovamente uno dei programmi in semidiretta per constatare se ci fossero stati o meno dei miglioramenti dato che il rispeaker aveva già avuto l'opportunità di visionare e capire il TP. Tale constatazione implicherebbe, nella pratica, una pressione nei confronti delle emissioni per mettere a disposizione in anticipo il TP trascritto e/o preregistrato in modo da garantire un servizio di sottotitolazione migliore. Gli editor si sono alternati a ogni cambio programma e il tutto è stato ripreso con una videocamera in modo tale da poter registrare l'intero processo, il TM1 e il TM2. L'editor non ha avuto accesso all'audio originale, ma solo al TM1 in modo da potersi concentrare sulla resa del testo italiano. La responsabilità dell'interpretazione del TP è stata perciò attribuita interamente al rispeaker. La punteggiatura è stata introdotta dall'editor nel primo esperimento (respeaker 1) e dal rispeaker nel secondo esperimento (respeaker 2). Il suggeritore è stato introdotto solo durante il primo esperimento durante il respeaking di tre programmi. Infatti, dato che la figura del suggeritore implica dei costi in più per l'azienda, si è voluta sperimentare la reale necessità della sua presenza all'interno dell'équipe. A livello pratico, si tratta di una persona che ascolta il TP e/o il TM1 (in questo caso, il suggeritore, così come l'editor, non ha avuto accesso al TP ma solo al TM1), verifica in simultanea il TM2 ed eventualmente avvisa l'editor su errori di senso. Questo perché, confrontando il TM1 e il TA delle prime prove, si è notato che alcuni errori di senso non erano implicabili al rispeaker, ma al non riconoscimento da parte della macchina, per esempio, di monosillabi (non, e, ecc.) e a volte il rispeaker si è auto-corretto avvisando l'editor e perdendo la ricezione di alcuni secondi del TP. L'editor, seppur attento al TM1, non avendo a disposizione il TP ed essendo impegnato nel lavoro di correzione, non può ricordare ogni singola parola pronunciata dal rispeaker. Perciò una figura di questo tipo permette al rispeaker di lavorare senza preoccuparsi troppo del TM2 e all'editor di occuparsi soltanto della leggibilità del sottotitolo.
Dopo le prove della prima tranche, tenuto conto dei problemi e delle difficoltà che una novità assoluta inevitabilmente crea, si è cercato di migliorare le condizioni di lavoro per la tranche successiva. Si è allora deciso di inviare con un giorno di anticipo, oltre ai glossari, anche la descrizione dei programmi, qualche informazione aggiuntiva sugli stessi e dei link per potersi esercitare su video simili a quelli da rispeakerare. Anche in questa prova la punteggiatura è stata introdotta dall'editor, ma, in più, si è chiesto al rispeaker di ricorrere all'uso dei trattini per il cambio locutore. In questa tranche, il suggeritore, intervenuto nel respeaking di due programmi, ha avuto accesso anche al TP.